Crioablazione osso temporale e mandibola

Alcune lesioni osteolitiche si sviluppano in sedi molto difficili per cui l’intervento chirurgico risulta impossibile, la radioterapia talvolta poco efficace o non indicata ed anche le procedure di radiologia interventistica sono spesso proibitive per il rischio di importanti effetti collaterali.

Nelle lesioni a carico delle ossa del cranio o del massiccio facciale non si può eseguire la termoablazione con radiofrequenze o microonde per l’alto rischio di complicanze legate alla manovra.

Inquesti casi, dopo attento studio e selezione del paziente, può essere usata la CRIOABLAZIONE a scopo antalgico e di contenimento della crescita del tumore.

CASO CLINICO

Paziente di 55 anni sottoposto a neferctomia 2 anni prima, sviluppa una serie di metastasi ossee tra cui una situata nella base del cranio e l’altra a livello del condilo destro della mandibola.

Tali lesioni detrminano cefalea diurna e notturna e dolore durante la masticazione.

Prima di valutare la possibilità del trattamento con crioablazione delle lesioni viene eseguito un attento studio anatomico della regione con TC completato con ricostruzioni elettroniche multiplanari su var piani essenziali per stablire il miglior approccio con mnimo rischio (fig 1-4)

Valutati attentamente i rischi e le eventuali complicanze, il paziente acconsente per un trattamento percutaneo di crioablazione della mandibola e del basicranio (condilo e rocca petrosa Dx). Dopo 24 ore dalla procedura il paziente manifesta drastica riduzione della cefalea, non più presente nelle ore diurne e lieve persistenza notturna; riferisce inoltre sensibile miglioramento della masticazione.

Tecnica (guida TC):

1) preliminare studio TC (fig 1, fig 2 e fig 3, fig 4)

2) anestesia locale

3) posizionamento delle cannule per crioablazione

4) visualizzazione dell’iceball

5) ricostruzione volumetrica durante la procedura